il sommario - l'archivio - la redazione - gli abbonamenti

A...B...Contratto


I nuovi rapporti nelle Istituzioni scolastiche
di Luciano Lijoi

La contrattazione integrativa
Riaffermare il principio dell'autonomia scolastica, in un momento in cui si registra un attacco alla scuola pubblica, vuol dire anche sviluppare, all'interno d'ogni Istituzione scolastica, un'azione di tutte le componenti, azione volta a coniugare la capacità di rispondere alle esigenze della collettività (riqualificazione della scuola statale) con la necessità di valorizzare le professionalità del personale.
Le scuole autonome, con l'attribuzione di nuovi poteri e responsabilità, sono chiamate ad assumere sempre più decisioni attraverso un modello di scuola fondato sulla partecipazione democratica e su forme di negoziazione in materia di lavoro.
L'autonomia presuppone una capacità d'autogoverno delle scuole, che devono essere in grado di darsi regole e di governare la nuova complessità del processo decisionale.
C'è la necessità di organizzare le attività su modelli di lavoro differenziati, con professionalità articolate in un contesto relazionale che, oltre a valorizzare l'impegno individuale, si connoti con la dimensione cooperativa.
In questo quadro sono inserite le nuove relazioni sindacali della scuola (informazione e contrattazione).
Un nuovo sistema di regole che, oltre a incidere sulle scelte delle Istituzioni scolastiche, cambia il rapporto tra sindacato e lavoratori. Scelte che, attraverso la negoziazione tra il dirigente scolastico da un lato e le Rsu dall'altro, devono essere finalizzate a trovare soluzioni convergenti perché nella scuola autonoma si prendono, infatti, decisioni che hanno dirette ripercussioni sul personale.
C'è chi sostiene che il rapporto di lavoro dei docenti non debba essere contrattualizzato. Questo è condivisibile se si guarda al contenuto professionale (il sindacato non ha competenze sulle scelte didattiche ed educative), non lo è per gli aspetti dell'organizzazione del lavoro, della retribuzione, dell'orario, cioè di condizioni legate al rapporto di lavoro.
La contrattazione integrativa, non invade la libertà d'insegnamento, che è regolata dalla legge, e rispetta l'autonomia tecnico professionale dei docenti e degli Organi collegiali. Non confligge con le competenze del Collegio, anzi permette all'organo professionale di svolgere pienamente la propria funzione perché la libera da problematiche parasindacali.
Gli interessi dei docenti in quanto lavoratori (per esempio l'utilizzo nelle varie sedi dell'Istituzione scolastica, il pagamento forfetario dell'attività aggiuntiva, il disagio determinato dall'organizzazione del lavoro ecc..) devono trovare una sede di tutela che non può essere l'Organo collegiale.
Fino agli anni settanta il rapporto di lavoro pubblico era regolato esclusivamente dalle leggi e le norme sul lavoro erano contenute essenzialmente nello stato giuridico del personale. La legge quadro n. 93/83 aveva già introdotto primi elementi di privatizzazione del rapporto di lavoro e, oltre ai contratti nazionali, aveva previsto anche accordi decentrati. Il decreto legislativo n. 29 del 1993 (oggi D.Lgs 151/2001) ha modificato il rapporto di lavoro pubblico e ha introdotto la regolamentazione dei contratti all'interno dei posti di lavoro.
Le Rsu sono da allora diventate soggetti titolari della contrattazione collettiva a livello integrativo.
Un elemento molto importante su cui riflettere è la gestione della scuola dopo l'istituzione della dirigenza scolastica. È di competenza del dirigente scolastico, al quale è stata attribuita la responsabilità sul risultato complessivo, la correttezza della gestione, l'impiego delle risorse, l'efficienza e l'efficacia del servizio. Il dirigente scolastico è titolare delle relazioni sindacali, attraverso le quali si determinano norme e regole necessarie all'organizzazione del servizio scolastico e alla funzione di gestione.
Elemento importante delle relazioni sindacali è anche l'informazione: la Rsu segue il processo decisionale del dirigente scolastico, con l'obiettivo di rendere oggettive e trasparenti le procedure. L'informazione si realizza attraverso la comunicazione dell'orientamento del dirigente e la consegna dell'eventuale documentazione ai soggetti sindacali su alcune materie elencate nel contratto collettivo nazionale (formazione delle classi, determinazione degli organici, ecc..), con la possibilità per le Rsu di fare proposte. Resta fermo il potere decisionale del dirigente scolastico.
Nelle prime esperienze di contrattazione il principio guida per le parti è stato quello di stabilire criteri oggettivi e trasparenti per l'utilizzo delle risorse (umane ed economiche), mirando a risolvere i problemi ed evitando il conflitto fine a se stesso, all'interno di una logica di miglioramento della qualità della scuola, obiettivo comune del dirigente e della Rsu.

numero 8-9/2002


inizio pagina